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La Battaglia di Endor fu una delle più importanti battaglie della Guerra Civile Galattica, tra l'Alleanza per la Restaurazione della Repubblica e l'Impero Galattico. Essa portò alla distruzione della Seconda Morte Nera e la morte dell'Imperatore Sheev Palpatine e di Darth Fener.
I ribelli iniziarono a pianificare l'attacco dopo aver scoperto tramite spie Bothan la locazione della nuova Morte Nera, situata in orbita intorno alla luna boscosa di Endor. Ma soprattutto scoprirono che l'Imperatore stesso avrebbe presieduto in prima persona al completamento della Morte Nera. Vedendo dunque l'occasione per distruggere la temuta stazione da battaglia e l'Imperatore stesso, i Ribelli iniziarono a pianificare un attacco all'incompleta stazione di battaglia. Secondo il piano d'attacco, una parte di Ribelli sarebbe dovuta atterrare su Endor per distruggere il generatore di scudo che fino a quel momento rendeva intoccabile la Morte Nera. Una volta distrutto la scudo, i restanti Ribelli avrebbero attaccato direttamente la stazione per distruggerla definitivamente. Essi però non potevano sapere che era stato l'Imperatore stesso a lasciar trapelare le informazioni, informazioni tra l'altro parzialmente false, visto che la Morte Nera, seppur incompleta, era operativa, al contrario di quanto avevano riferito i Bothan. Inoltre Palpatine aveva nascosto la flotta imperiale nelle vicinanze della Morte Nera con l'obbiettivo di tendere un imboscata alla flotta ribelle.
Così una squadra d'assalto, guidata dal generale Han Solo, attaccò gli imperiali di stanza su Endor nel tentativo di distruggere il generatore di scudi, mentre contemporaneamente l'ammiraglio Ackbar, con l'aiuto del generale Lando Calrissian, attaccò la Morte Nera. Tuttavia, a causa della grandezza della flotta imperiale, e il numero massiccio di caccia TIE, l'Impero era nettamente superiore in numero rispetto ai Ribelli.
Durante la battaglia, i soldati ribelli si resero conto a loro discapito che la Morte Nera era operativa, subendo così gravi perdite. Nonostante anche la squadra d'assalto su Endor fosse numericamente in svantaggio, i Ribelli riuscirono a capovolgere le sorti della battaglia grazie all'intervento dei nativi Ewok, i quali riuscirono ad impegnare i soldati imperiali, permettendo ad Han Solo e ai suoi uomini di entrare nel generatore di scudi e di distruggerlo definitivamente. Dopo aver distrutto il generatore, i caccia ribelli, guidati da Lando Calrissian e da Wedge Antilles, riuscirono ad infiltrarsi dentro la Morte Nera. Nello stesso tempo, all'interno della stazione da battaglia infuriava una duello tra Darth Fener e suo figlio Luke Skywalker.
Infatti, dopo aver scoperto la trappola tesa dall'Imperatore nei confronti della flotta ribelle, Luke, stretto dall'angoscia e dalla rabbia, fu costretto a duellare con suo padre, Darth Fener. Successivamente Luke, riuscì a sconfiggerlo, ma non volle ucciderlo, nonostante le constanti pressioni dell'Imperatore, il quale, vendendo con dispiacere come Luke non fosse deciso ad uccidere Fener, iniziò a colpirlo con potenti fulmini della Forza. Mirando la sofferenza del figlio, sotto le scariche blu dei fulmini, Fener, con l'estremo delle sue forze, sollevò l'Imperatore e lo gettò nel generatore della Morte Nera. A causa delle lesioni causate dai fulmini della Forza di Palpatine, che lo avevano colpito mentre cercava di gettarlo nel pozzo del reattore, Darth Fener morì poco dopo tra le braccia del figlio. Così Luke, scappò col corpo del padre dalla Morte Nera, subito dopo la distruzione del generatore principale da parte di Calrissian e di Antilles, la cui distruzione fece in poco tempo esplodere l'intera Morte Nera.
Preludio[]
L'ultima grande battaglia della Guerra Civile Galattica tra l'Alleanza per la Restaurazione della Repubblica e l'Impero Galattico, tenutasi sul pianeta Hoth, si concluse con una palese ed umiliante sconfitta per l'Alleanza. Qualche tempo più tardi, spie Bothan intercettarono trasmissioni imperiali riguardanti la costruzione di una nuova Morte Nera in orbita intorno alla luna boscosa di Endor. Sempre grazie ai Bothan, l'Alleanza scoprì che l'Imperatore in persona, Sheev Palpatine, avrebbe supervisionato la parte finale della costruzione. Così i leader ribelli si riunirono tutti per pianificare l'attacco: con l'utilizzo della navetta Tydirium, una navetta imperiale rubata tempo prima, i ribelli sarebbero dovuti atterrare su Endor, per distruggere il generatore di scudi che proteggeva la Morte Nera e la rendeva di fatto impenetrabile. Una volta distrutto il reattore, la flotta ribelle avrebbe poi attaccato e distrutto la pericolosa stazione da battaglia. La missione su Endor fu affidata al generale Han Solo, mentre la successiva battaglia spaziale per la distruzione della Morte Nera fu affidata a Lando Calrissian e all'ammiraglio Ackbar.
La Battaglia[]
La battaglia spaziale[]
- "E' una trappola!"
- ―L'Ammiraglio Ackbar
Pronto ad attaccare la Morte Nera, la flotta ribelle guidata dall'ammiraglio Ackbar e i caccia ribelli, (X-Wing, A-Wing, Y-Wing, B-Wing) guidati da Calrissian a bordo del Millenium Falcon iniziarono ad avvicinarsi alla Morte Nera, ma ben presto scoprirono che lo scudo era ancora alzato e così furono costretti a fare un azione evasiva. Ciò ebbe parzialmente successo, visto che subito dopo, la flotta ribelle fu bloccata da quella imperiale, di stanza poco lontano. Fu così che i ribelli scoprirono di essere in una trappola.
La battaglia terrestre[]
Nel frattempo la squadra d'assalto su Endor fu vittima della stessa trappola. Un'intera legione imperiale aveva circondato il generatore di scudo, precedentemente conquistato dai Ribelli facilmente. Ma nessun soldato imperiale aveva fatto i conti con i nuovi alleati dei Ribelli: un intera tribù di Ewok, i nativi di Endor, attaccò gli imperiali permettendo a Solo e ai suoi uomini di disperdere i nemici ed infiltrarsi dentro il generatore. Con l'aiuto di due ewok, Chiewbacca si impossessò di un AT-ST, col quale distrusse un altro AT-ST e uccise numerosi imperiali. Alla fine i Ribelli riuscirono a far esplodere il generatore di scudi, annullando così lo scudo che proteggeva la Morte Nera.
La morte dei Sith[]
Contemporaneamente a tutto questo, Darth Fener portò Luke Skywalker presso l'Imperatore per farlo passare al Lato Oscuro. A causa della rabbia fatta provocare dall'Imperatore, Luke iniziò un feroce duello contro suo padre. Alla fine riuscì a sconfiggerlo tagliandogli una mano, ma si rifiutò di ucciderlo. Così, non accettando la sua decisione, Palpatine scagliò verso il giovane Skywalker i suoi fulmini della Forza, i quali iniziarono a percuotere tutto il corpo di Luke. Così Fener, rifiutandosi di vedere morire suo figlio, sollevò l'Imperatore e lo gettò nel pozzo dei reattori della Morte Nera. Fener dunque si era redento, ritornando ad essere di nuovo Anakin Skywalker, e adempì il suo ruolo di Prescelto. Tuttavia, a causa dei fulmini della Forza che lo avevano colpito (infatti l'Imperatore anche in aria continuò ad utilizzare i fulmini), Fener morì subito dopo aver visto coi propri occhi suo figlio Luke.
Azioni finali[]
Subito dopo la sparizione dello scudo, Lando Calrissian colse la palla al balzo e, preso con se alcuni caccia capitanati da Wedge Antilles, si infiltrò dentro la Morte Nera, con l'obbiettivo di distruggere il reattore principale. Intanto il Super-Star Destroyer Executor si distrusse contro la Morte Nera, dopo che un A-Wing si schiantò sul ponte di comando, distruggendolo. Alla fine Wedge Antilles sparò e distrussere il regolatore di potenza dei reattori, mentre subito dopo Calrissian sparò siluri contro il reattore distruggendolo. Così, dopo che tutti i Ribelli, Lando e Luke compresi, uscirono dalla stazione, la Morte Nera esplose, facendo disperdere così tutta la flotta imperiale.
Conseguenze[]
Dopo la vittoria, Ribelli e Ewok festeggiarono su Endor tutta la notte, cosa che si fece in migliaia di altri pianeti, come Bespin, Coruscant, Tatooine e Naboo. L'Imperatore infatti era morto, e l'Impero era sul punto di crollare. Durante i festaggiamenti Leia Organa rivelò ad Han Solo che Luke era il fratello di lei. Nel bel mezzo della festa, Luke, di ritorno dalla pira funeraria eretta in onore del suo defunto padre, vide gli spiriti di Yoda, Obi-Wan Kenobi e Anakin, prima di unirsi agli altri nella festa.
Nonostante la pesantissima sconfitta, l'Impero non si arrese e dopo un anno ricomparì nella Battaglia di Jakku.
Comparse[]
- Star Wars: Galactic Defense
Star Wars: The Clone Wars – "Ghost of Mortis" (Visione ad Anakin Skywalker)
- The Adventures of Luke Skywalker, Jedi Knight
- Star Wars: Battle Pod
- Star Wars Battlefront
- Star Wars Episodio VI: Il Ritorno dello Jedi (Prima comparsa)
- Aftermath (Solo menzionato)