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Executor | |
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Info produzione | |
Costruttore | |
Modello |
Star Dreadnought classe Executor |
Classe |
Star Dreadnought |
Costo |
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Specifiche tecniche | |
Lunghezza |
19.000 metri |
Massima accelerazione |
1.230 G |
MGLT |
40 MGLT |
Motore/i |
13 motori Executor-50.X della KDY |
Iperguida |
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Scudi |
2 Cupole Generatori dello Scudo Deflettore ISD-72x |
Scafo |
Titanio a matrice polimerica Alusteel |
Sistemi di navigazione |
Computer di Navigazione |
Armamento |
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Veicoli |
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Equipaggio |
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Equipaggio minimo |
50.000 |
Passeggeri |
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Capacità di carico |
250.000 tonnellate forniture per 300.000 persone |
Sistemi di movimentazione merci |
250.000 tonnellate |
Autonomia |
6 anni |
Sistemi di comunicazione |
Ricetrasmettitore HoloNet |
Uso | |
Disponibilità |
Militare |
Ruolo/i |
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Era/e | |
Distrutta | |
Affiliazione | |
Flotta | |
Task force |
Squadriglia della Morte |
Possessore/i |
- "Per la Forza! E' l'Executor!"
- ―Ammiraglio Gial Ackbar
L'Executor era una gigantesca Star Dreadnought classe Executor commissionata dall'Impero Galattico per celebrare l'infinita potenza dell'Imperatore ed è il primo e più potente di una serie di super incrociatori dello stesso modello (circa 20 prodotti). In seguito divenne l'ammiraglia del Signore Oscuro dei Sith Darth Fener. Incredibilmente grande e potente, poteva sbaragliare grandi flotte da solo, grazie ai 144 caccia stellari nei suoi hangar e alla quantità elevata di missili a concussione, cannoni a ioni, raggi traenti e potenti torrette di cannoni turbolaser. Il suo raggio traente, in particolare, era addirittura in grado di bloccare, anche se con difficoltà, perfino i pesanti incrociatori Mon Calamari da 1200 metri. Questa nave, lunga 19 km, appena varata era e rimase il più grande incrociatore mai esistito.
Più grande ed efficace di tutti gli altri Super Star Destroyer, il suo successore (più potente ma più corto) fu l'Eclipse.
Troverà la sua fine durante l'ultima battaglia a cui abbia partecipato, la Battaglia di Endor, quando, dopo che l'A-Wing di Arvel Crynyd si schiantò contro la torre di comando, penetrando nella plancia, verrà risucchiata dal pozzo gravitazionale della seconda Morte Nera, schiantandosi sulla sua superficie e disintegrandosi completamente.
Descrizione[]
- C-3PO: "Se-sembra un incrociatore da battaglia, signore...il più grande che abbia mai visto!"
- Luke Skywalker: "La nave più grande dopo la Morte Nera, 3PO."
- ―C-3PO e Luke Skywalker al primo avvistamento dell'Executor.[src]
Design[]
Dalla tipica forma a pugnale molto allungata, il design del mastodonte era abbastanza standard rispetto alle navi imperiali standard. La forma affusolata permetteva devastanti attacchi frontali con tutte le torrette, ma allo stesso tempo una buona risposta alle offensive laterali, garantendo così una supremazia sul campo di battaglia, ottenuta non solo con la sovrastante stazza e potenza della corazzata, ma anche con piccoli accorgimenti nella progettazione. Il punto meno protetto della nave era, ovviamente, il retro, sprovvisto di grandi quantità di torrette difensive.
Per quanto riguardava l'apparato propulsivo di 9 grandi motori subluce, sebbene potentissimi, questi non garantivano comunque alla gigantesca nave la manovrabilità di un normale incrociatore e tantomeno alte velocità in battaglia. Gli scudi che la proteggevano erano assai resistenti e potevano essere messi a dura prova senza grossi problemi. L'Executor venne costruito segretamente nel Sistema Scarl sotto la supervisione dello stesso Vader. Il gigantesco Super Star Destroyer disponeva inoltre di un ponte occultato, escluso dalla planimetria della nave per passare inosservato all'equipaggio. Su questo livello erano disponibili una sala di meditazione, un'officina dei droidi, degli alloggi per la notte e un hangar segreto. Proprio in queste stanze, collegate da corridoi labirintici, visse e si addestrò per un certo periodo di tempo Galen Marek. Nel 3 BBY l'Executor, ancora in costruzione, ospitava la Rogue Shadow, nave da trasporto di Starkiller. Dopo il Bombardamento di Callos il Capitano Juno Eclipse venne trasferita a bordo dell'Executor per prendersi cura, insieme a PROXY, della nave di Starkiller.
Armamento[]
Strutture e interni[]
Storia[]
Origini di progettazione[]
Le origini dell'Executor potrebbero risalire agli ultimi giorni delle Guerre dei Cloni. L'ingegnere di astronavi Lira Wessex, figlia del celebre ingegnere della Repubblica Galattica Walex Blissex, progettò lo Star Destroyer classe Imperator, un'enorme nave da guerra lunga 1.600 metri, con un fattore di intimidazione grande quanto la sua potenza di fuoco, che tuttavia vide un uso limitato nella marina repubblicana. A seguito della trasformazione della Repubblica in Impero Galattico nel 19 BBY, la classe Imperator, ribattezzata classe Imperial, divenne la classe distintiva della Marina Imperiale, un terrificante simbolo del potere dell'Imperatore. Capendo che le immense dimensioni dello Star Destroyer erano in gran parte responsabili della sua capacità di intimidire gli avversari, Wessex iniziò a progettare una nuova nave da guerra che avrebbe fatto impallidire anche gli enormi Star Destroyer imperiali, già di per sè le navi più grandi a disposizione della Marina Imperiale.
Base di Starkiller e operazioni[]
Battaglie[]
La prima missione di grande rilevanza per l'Executor avvenne nel 2 BBY con l'arresto dei capi ribelli su Corellia, condotti successivamente sulla prima Morte Nera. Nel 0 BBY era l'ammiraglia della flotta di Fener che era incaricata di sloggiare i ribelli da Yavin IV, agli ordini dell'Ammiraglio Amise Griff, che morì nella battaglia. Nel 3 ABY venne schierata durante la Battaglia di Hoth e si adoperò nell'inseguimento del Millennium Falcon fino alla conquista di Cloud City, nel sistema di Bespin. La sua ultima battaglia è stata la Battaglia di Endor. In quell'occasione l'Impero Galattico aveva posto in difesa una delle sue più grandi flottiglie da combattimento, volta a cancellare i rimasugli della flotta ribelle, riunita a Sullust per eliminare la seconda Morte Nera in un disperato attacco (il Generale imperiale Maarek Stele riuscì ad ispezionare la flotta ribelle a Sullust appena prima che partisse per Endor). Anche l'ammiraglia di Darth Fener fece parte di quel contingente, poiché considerata praticamente invincibile. Tuttavia la sorte della battaglia andò a favore dei ribelli, e quando gli scudi deflettori dell'immane corazzata furono distrutti e un pilota di A-Wing si sacrificò e si schiantò contro il ponte di comando, provocando la morte dell'Ammiraglio Piett, avvenne l'inevitabile distruzione della nave, che si schiantò sulla superficie della seconda Morte Nera.
In seguito a ciò, durante gli avvenimenti dell'Erede dell'Impero, l'allora Capitano Gilad Pellaeon rimpiangerà la perdita dell'immenso incrociatore, che raccoglieva a bordo tutte le migliori promesse della Marina Imperiale, e si chiederà spesso come sarebbero andate le cose ad Endor se al comando del Super Star Destroyer ci fosse stato Thrawn invece che Fener.
Comandanti/Primi Ufficiali[]
- Darth Fener Comandante dello Squadrone della Morte
- Kendal Ozzel Ammiraglio
- Amise Griff Ammiraglio
- Firmus Piett Capitano/Ammiraglio
- Gherant Primo Ufficiale/secondo di Piett