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"Per oltre mille generazioni i Cavalieri Jedi sono stati i guardiani di pace e di giustizia nella Vecchia Repubblica. Prima dei tempi bui. Prima dell'Impero."
Obi-Wan Kenobi[src]

L'Ordine Jedi, più tardi conosciuto come il Vecchio Ordine Jedi, era un'antica organizzazione monastica per il mantenimento della pace tenuta insieme dalla fede e dal rispetto della Forza, in particolare al lato chiaro di essa. I Jedi furono i guardiani di pace e giustizia nella Repubblica Galattica, e divenne il più famoso dei vari gruppi che traevano i loro poteri dalla Forza. Guidato da una serie di Consigli Jedi, l'Ordine crebbe nel corso dei millenni, nonostante i molti pericoli che minacciavano la sua esistenza, molto spesso creati dai Sith, i custodi del Lato Oscuro della Forza.

Nel corso di numerosi grandi scismi, dei gruppi di Jedi dediti al lato oscuro lasciarono l'Ordine. Questi furono chiamati Jedi Oscuri.

Storia[]

Fondazione dell'Ordine Jeda'i[]

Nel 25.783 BBY, diverse centinaia di anni prima della fondazione della Repubblica Galattica, sul pianeta Tython si riunirono i migliori filosofi, sacerdoti, scienziati e guerrieri della galassia per studiare l'enigmatico mistero della Forza e durante le loro ricerche decisero di fondare l'Ordine Jeda'i.

"Non c'è ignoranza, c'è conoscenza. Non c'è paura, c'è potere. Io sono il cuore della Forza. Sono la fiamma rivelatrice della Luce. Sono il mistero dell'Oscurità. In equilibrio tra Caos e Armonia, immortale nella Forza."
―Codice Jeda'i

All'interno dell'Ordine esistevano due correnti, legate al culto delle due lune di Tython: una adoratrice della luna bianca Ashla, che preferiva il lato chiaro, e una adoratrice della luna nera Bogan, che prediligeva il lato oscuro. Con la venuta di alcuni emissari dell'Impero Infinito, gli adoratori di Bogan, sedotti dall'idea di fondare anche loro un impero basato sul lato oscuro ruppero il millenario equilibrio di Tython cercando di prendere il potere. CIò condusse alle Guerre della Forza, che devastarono la superficie di Tython. Il conflitto fu vinto dai fedeli di Ashla, che dopo aver esiliato i rivali, lasciarono il pianeta e fondarono una scuola filosofica basata sul lato chiaro, l'Ordine Jedi, su Ossus. Nel 25.000 BBY, quando Ossus venne collegato a Coruscant tramite la Rotta Commerciale Perlemiana, i Jedi conobbero il governo della Repubblica Galattica e giurarono di servirlo e proteggerlo dalle minaccie esterne.

Il Primo Grande Scisma[]

Nel 24.500 BBY un jedi di nome Xendor riscoprì il potere del Lato Oscuro e riuscì a radunare intorno a se numerosi seguaci che successivamente abbandonarono l'ordine. I Jedi oscuri fondarono quindi le Legioni di Lettow e mossero guerra contro i loro ex-compagni. Il conflitto fu lungo ma alla fine l'Ordine riuscì a trionfare e ad eliminare tutti i dissidenti persino lo stesso Xendor.

Il Secondo Grande Scisma[]

Nel 7.000 BBY, si verificò una nuova spaccatura all'interno dell'ordine: un nuovo gruppo di jedi aveva riscoperto il lato oscuro della Forza e ne era rimasto corrotto. I jedi oscuri minacciarono la pace e la sicurezza della Repubblica per tutto il secolo successivo, nel periodo detto Oscurità centenaria, finchè finalmente nel 6.900 BBY essi vennero definitivamente sconfitti nella Battaglia di Corbos. I jedi oscuri superstiti fuggirono su Ziost e fondarono l'Impero Sith

La Grande Guerra Iperspaziale[]

Nel 5.000 BBY, la Repubblica affrontò in un grande conflitto il potente Impero Sith, guidato da Naga Sadow; la guerra coinvolse anche numerosi mondi del nucleo come Coruscant e Koros Major. Le forze repubblicane riuscirono a trionfare, grazie all'aiuto determinante di Jori Daragon e alle cospirazioni dei sith che ambivano a salire al trono dell'impero; con l'annientamento del suo esercito, Sadow fu costretto a nascondersi su Yavin IV mentre un misterioso signore dei sith conduceva i sopravvissuti nelle Regioni Ignote. Il maestro jedi Odan- Urr, uno degli eroi della guerra, fondava nel frattempo su Ossus la grande biblioteca jedi in cui venne accumulata un'immensa quantità di sapere proveniente da ogni angolo della galassia.

Il Terzo Grande Scisma[]

Nel 4.250 BBY un nuovo gruppo di jedi venne sedotto dal lato oscuro: essi scatenarono la loro furia su Coruscant ma in breve tempo, incalzati dai jedi, furono costretti a ritirarsi nel sistema Vultar. Qui scoprirono che i pianeti del sistema erano artificiali e sostenuti da un'antica tecnologia: avidi di potere cercarono di sfruttarla ma l'impresa finì con l'annientarli. Il sistema Vultar venne annichilito durante gli esperimenti dei jedi oscuri.

Le Vecchie Guerre Sith[]

Nel 4.015 BBY, con la Grande Rivoluzione Droide, ha inizio il periodo delle Vecchie Guerre Sith, 64 anni di guerra quasi ininterrotti che devastarono la Repubblica Galattica e portarono al quasi annientamento totale dell'Ordine Jedi. Nel 4.000 BBY scoppiò la Grande Guerra Sith in cui i Jedi Exar Kun e Ulic Qel-Droma vennero convertiti al lato oscuro e scatenarono una vasta offensiva contro la repubblica; nel corso del conflitto molti cavalieri persero la vita o furono forzatamente convertiti al male e anche il mondo-roccaforte di Ossus, sede di molti santuari jedi venne completamente distrutto. Molte reliquie del passato vennero perdute e per evitare il ripetersi di una simile tragedia l'ordine ingrandì alcune enclave periferiche come quelle di Dantooine, Almas e Coruscant.

Nel 3.976 BBY cominciarono le Guerre Mandaloriane; per un decennio gli invasori attaccarono e devastarono mondi e pianeti al di fuori dei confini repubblicani, ma nel 3.966 BBY scatenarono la loro prima offensiva contro i pianeti più periferici del governo galattico. Tre anni dopo erano arrivati a minacciare Alderaan e fu in quel momento di grande sconforto che l'ordine jedi, fino a quel momento tenutosi in disparte intervenì. In realtà a schierarsi con la Repubblica, fu solo una fazione di Jedi, guidati da Revan e Malak che non poteva più rimanere impassibile alle atrocità perpetuate dai mandaloriani: l'alto consiglio dell'ordine rimaneva neutrale, in quanto era convinto che una forza misteriosa stesse manovrando gli invasori per scopi altrettanto oscuri.

L'intervento dei Revanchist permise alle forze repubblicane non solo di arrestare l'offensiva nemica, ma anche di contrattaccare, fino a sconfiggere definitivamente i mandaloriani nella Battaglia di Malachor V.

Durante la guerra, Revan e Malak erano rimasti affascinati dal Lato Oscuro della Forza e decisero di trasmettere gli insegnamenti malevoli anche ai loro uomini: quasi tutti coloro che servirono sotto i due condottieri, giurarono loro eterna fedeltà, ripudiando la lealtà che dovevano alla Repubblica e ai Jedi. Con il pretesto di stanare e distruggere i mandaloriani, si diressero verso le Regioni Ignote; qui incontrarono l'Imperatore Sith, che quasi mille anni prima aveva salvato i resti dell'impero sith dalla distruzione, ed egli completò la loro caduta nel lato oscuro assegnandogli anche una missione: i due Sith avrebbero dovuto ritrovare l'antica Star Forge servendosi di alcune mappe stellari sparse nella galassia. Ma una volta trovata l'antica stazione spaziale, i due decisero di sfruttarla per i propri scopi e una volta che si fregiarono del titolo di Signore Oscuro dei Sith, mossero guerra verso la Repubblica, ancora debole dopo le guerre mandaloriane. Il conflitto, chiamato Guerra Civile Jedi durò tre anni e terminò con la distruzione della stazione spaziale Rakata, la disfatta di Malak e la redenzione di Revan; la Repubblica non poteva però gioire per la vittoria: la sua fragilità era enorme, la sua autorità nell'Orlo Esterno praticamente sparita, e l'Ordine Jedi, suo fedele alleato, era in rovina, con centinaia e centinaia di cavalieri morti, altrettanti corrotti al lato oscuro e l'enclave di Dantooine rasa al suolo. L'impero sith era invece nonostante la catastrofica sconfitta in condizioni decisamente migliori, ma non riuscì mai a concretizzare questo vantaggio, in quanto i signori dei sith passarono i successivi 6 anni (3.956 BBY- 3.950 BBY) a farsi la guerra l'un l'altro in un inutile guerra civile che distrusse le loo forze e permise alla Repubblica non solo di riprendersi, ma anche di riguadagnare terreno.

In questo caos prese piede un conflitto parallelo, avviato dal Triumvirato Sith, che aveva l'obiettivo di sterminare i Jedi. La Prima Purga Jedi non riuscì a completare i suoi propositi, a causa dell'intervento dell'Esule Jedi che sconfisse i tre signori dei sith e ne distrusse la loro roccaforte. I Jedi sopravvissuti (davvero pochi) si riorganizzarono e salvarono l'ordine dall'estinzione totale.

Tre secoli dopo, l'impero sith emerse dalla Regioni Ignote e attaccò la Repubblica scatenando la Grande Guerra Galattica. Per 28 anni i due eserciti si affrontarono, finchè i sith non riuscrono a trionfare grazie al terribile Sacco di Coruscant che obbligò il governo galattico a firmare un umiliante trattato che la metteva in ginocchio. I Jedi vennero accusati della disfatta, nonostante fossero stati in prima linea per difendere i mondi della Repubblica e furono costretti ad andare in esilio su Tython per riorganizzarsi e addestrare una nuova generazione di cavalieri.

Le Nuove Guerre Sith[]

L'Impero alla fine venne sconfitto, e la galassia visse un'era di pace lunga quasi due millenni. Nel 2.000 BBY, un maestro jedi di nome Phanius] lasciò l'ordine in modo consenziente e pacifico per andare a studiare in gran segreto gli insegnamenti proibiti sul Lato Oscuro; egli si proclamò nuovo Signore Oscuro dei Sith, con il nome di Darth Ruin e adescò numerosi seguaci proprio tra le fila dei Jedi, scatenando il Quarto Grande Scisma.

I Sith divennero sempre più numerosi, conquistando centinaia di mondi e sfidando il potere della Repubblica. Per secoli guerreggiarono con il governo galattico, finché, nel 1.466 BBY non ottennero una vittoria così decisiva che costrinse i Jedi e i loro alleati a rintanarsi nel Nucleo della galassia. L'offensiva finale però non arrivò mai. I Sith, all'apice del loro potere cominciarono a disputarsi il titolo di imperatore e avviarono una lunga catena di faide che li logorò a tal punto da far crollare l'impero stesso.

Nel 1.010 BBY Lord Hoth, un generale jedi, avviava la reconquista della galassia e incalzò i sith mondo dopo mondo, finché riuscì a farli ritirare su Ruusan dove li affrontò in una campagna lunga due anni; la fratellanza di Kaan venne sconfitta ma anche i Jedi subirono gravi perdite a causa della Bomba di Pensiero lanciata dal signore dei sith, che sterminò tutte le forme di vita sul pianeta.

L'Età d'Oro della Repubblica[]

Con la presunta estinzione dei Sith, i Jedi credevano di aver finalmente dato inizio ad una duratura pace nella galassia. Con le Riforme di Ruusan sia i Jedi che la Repubblica rinunciavo al militarismo e scioglievano i loro eserciti e le loro flotte: per garantire la prosperità ora la galassia doveva contare sulle singole milizie planetarie e sull'aiuto del dipartimento di giustizia, cui i Jedi stessi si erano legati.

Mai più la galassia avrebbe dovuto assistere alla ferocia di un seguace del lato oscuro, e l'ordine promulgò delle nuove rigorose regole per evitare il ripetersi degli errori del passato; tra l'altro fu stabilito che tutte le accademie periferiche dellordine venissero definitivamente chiuse o mai più ricostruite e tutti i jedi si trasferissero su Coruscant, sotto il diretto controllo dell'Alto Consiglio.

Il ritorno dei Sith[]

"Alla fine ci riveleremo ai Jedi. Finalmente avremo la nostra vendetta!" - Darth Maul

Nel 32 BBY, quasi mille anni dopo la Settima Battaglia di Ruusan, i Sith tornarono alla ribalta, e provocarono la Crisi di Naboo innescando un duro braccio di ferro tra la Repubblica e la Federazione dei Mercanti. Non riuscendo a trovare una soluzione rapida al conflitto, il Cancelliere Valorum chiese al Consiglio di inviare due jedi ad intraprendere dei negoziati; le trattative però non partirono mai, in quanto il signore dei sith Darth Sidious convinse i dirigenti federali a sbarazzarsi dei due cavalieri. Essi dovettero fuggire sulla superficie ma raggiunta la capitale del pianeta, Theed inflissero una pesante sconfitta alla Federazione, portando in salvo la Regina Amidala su Coruscant. Quando la sovrana si rese conto che il Senato era impotente di fronte alle angherie della Federazione, propose un voto di sfiducia contro Valorum, sperando nell'elezione di un Cancelliere più forte e risolutivo; quindi ella, scortata dai Jedi, rientrò a Naboo e riuscì con l'aiuto dei Gungan a mettere in scacco il Vicere Nute Gunray, ponendo fine alla crisi. Negli scontri, i Jedi avevano affrontato un signore dei sith chiamato Darth Maul che era riuscito ad uccidere il maestro Qui-Gon Jinn. L'eliminazione dei Sith pose l'ordine di fronte ad un grando dilemma: era stato ucciso il maestro o l'apprendista sith?

Le Guerre dei Cloni[]

Nei 10 anni successivi la Crisi di Naboo, un ex-maestro Jedi di nome, Dooku, Conte di Serenno, viaggiò per la galassia per dar vita ad un movimento politico che radunasse sotto la sua bandiera tutti i popoli scontenti dell'inefficienza della Repubblica: nasceva così la Confederazione dei Sistemi Indipendenti. Quello che tutti ignoravano era che Dooku aveva conosciuto Darth Sidious ed era passato al lato oscuro della Forza. Nel 22 BBY, Anakin Skywalker, Padmé Amidala e Obi-Wan Kenobi scoprirono che su Geonosis i separatisti stavano allestendo in gran segreto una grande armata di droidi con cui attaccare Coruscant e costringere il governo galattico ad accettare la secessione. I piani di Dooku vennero fermati prima dal maestro Mace Windu e successivamente da Yoda in persona che attaccò il pianeta con un esercito di cloni: la fuga dei leader separatisti rese vana la vittoria.

Le Guerre dei Cloni degenerarono in una delle più grandi guerre della storia galattica. I membri dell'Ordine Jedi ebbero un ruolo decisivo nella guerra, in qualità di generali dell'enorme esercito della Repubblica. Per combattere le grandi capacità dei Jedi, Dooku arruolò al suo seguito diversi Jedi Oscuri, come Sora Bulq e Asajj Ventress, e pericolosi cacciatori di taglie come il millenario Durge. Quattro mesi dopo Geonosis, l'Ordine Jedi si trovò di fronte ad una delle più grandi minaccie che il conflitto aveva in serbo per loro: su Hypori fece la sua comparsa il terribile generale Grievous. La guerra proseguì in modo cruente per oltre tre anni, finchè messi alle strette dalle forze repubblicane, i Separatisti furono costretti a ritirarsi nelle loro roccaforti nell’Orlo Esterno. Nel 19 BBY con la maggior parte dell'esercito della Repubblica impegnato in combattimento, la flotta confederata, guidata da Dooku e Grievous, lanciò un attacco a sorpresa contro Coruscant con l’intento di rapire il Cancelliere e di decapitare la catena di comando avversaria; la battaglia si concluse come una catastrofica disfatta per i separatisti: non solo avevano avuto perdite materiali enormi, ma lo stesso Dooku venne ucciso per mano di Anakin Skywalker e il Cancelliere Palpatine fece ritorno sull'ecumenopoli sano e salvo.

La Grande Purga Jedi[]

Nel tentativo di porre rapidamente fine al conflitto, i Jedi scoprirono che il Signore Oscuro dei Sith non era altri che lo stesso Cancelliere Palpatine: temendo per la sorte dell'ordine, Mace Windu organizzò una task-force di maestri jedi con cui arrestare il politico. Solo l'intervento di Skywalker, sedotto dal potere del Lato Oscuro, e divenuto Darth Fener, impedì la sconfitta definitiva dei Sith: una volta eliminato Windu, guidò personalmente la Legione 501 contro il Tempio Jedi di Coruscant, massacrando tutti i suoi ex-compagni. Contemporaneamente Darth Sidious emanava l'Ordine 66 con cui si sarebbe assicurato la morte di tutti i Jedi sparsi nella galassia, a capo delle armate di cloni. Più tardi, durante una sessione straordinaria del Senato Galattico della Repubblica, Palpatine avrebbe giustificato un simile eccidio presentando false prove di un presunto complotto dei Jedi, atto solo ad effettuare un brutale colpo di stato con cui prendere il controllo della galassia; quindi, il signore dei sith arrivò al culmine del suo decennale piano e annunciò la riorganizzazione della Repubblica e la nascita del primo Impero Galattico.

Pochi rimpiansero i Jedi. Per i mondi filo-separatisti erano i diretti responsabili della loro disfatta, avendo guidato tutti gli eserciti dei cloni; per i mondi filo-repubblicani erano solo dei golpisti che li avevano sottoposti alle inutili tribolazioni della guerra, in nome dei loro loschi piani.

Non tutti i Jedi però vennero annientati dall'Ordine 66: circa un centinaio di cavalieri riuscì a sopravvivere e tra di essi vi erano il maestro Yoda e il maestro Obi-Wan Kenobi che tentarono un'azione disperata per salvare l'ordine e la galassia: il primo affrontò Sidious, mentre il secondo duellò contro Fener. Anakin a causa della sua arroganza perse lo scontro, e le gravi lesioni che riportò gli fecero perdere gran parte del suo potere; Palpatine riuscì invece a farla franca, costringendo il suo avversario alla fuga.

Nei successivi 19 anni, Fener e molti altri agenti dell'Imperatore si dedicarono alla caccia dei sopravvissuti dell'antico ordine. Per uno strano gioco del destino fu proprio Luke Skywalker, figlio di Anakin e addestrato alle vie della Forza da Obi-Wan e Yoda, a sconfiggere suo padre e Palpatine. Con la loro eliminazione, l'Impero Galattico subì un colpo durissimo e lui potè dedicarsi alla fondazione del Nuovo Ordine Jedi.

Organizzazione[]

Al vertice dell'ordine c'era il Gran Maestro Jedi, l'individuo riconosciuto come il più saggio e potente dai suoi pari, i maestri Jedi. Essi erano cavalieri che avevano una grande conoscenza della Forza e che avevano completato con successo l'addestramento di un padawan.

I maestri potevano far parte dell' organismo politico che controllava l'intero ordine: l' Alto Consiglio Jedi, un'assemblea formata appunto da dodici tra i maestri jedi più saggi e potenti, che aiutavano il Dipartimento di Giustizia della Repubblica e offrivano consigli e pareri all'Ufficio del Cancelliere Supremo. Al fine di mantenere le opinioni e le idee del consiglo sempre fresche e al passo con i tempi, i membri del consiglio avevano un partcolare sistema di nomina; cinque di essi avevano il seggio a vita, quattro sedevano nell'assemblea finchè non avessero deciso di dimettersi e gli ultimi tre avevano un mandato a breve termine e venivano continuamente sostituiti. Nel corso delle generazioni, l'Ordine venne supervisionato da altri tre consigli supplementari con doveri specifici nei confronti di tutti i Jedi e del governo galattico.

  • Il Consiglio della Prima Conoscenza, controllava le attività dell'accademia jedi situata all'interno del Tempio di Coruscant e la situazione dei vari santuari e scuole sparse nella galassia. Era formato da molti ex membri dell'Alto Consiglio e veniva consultato da quest'ultimo per avere un secondo parere in questioni politiche delicate.
  • Il Consiglio di Riconciliazione, lavorava a stretto contatto con il Corpo Diplomatico della Repubblica Galattica e con i senatori, al fine di far entrare nuovi mondi all'interno del governo galattico.
  • Il Consiglio di Riassegnazione, gestiva i Corpi di Servizio Jedi e il collocamento al loro interno degli iniziati che non erano stati ritenuti idonei a continuare l'addestramento jedi.

I consigli affidavano missioni di ogni tipo ai Cavalieri Jedi, l'ossatura dell'ordine, e ai loro apprendisti, i padawan, che li seguivano nelle loro avventure per accumulare preziose esperienze di vita. I padawan erano scelti tra gli Iniziati, i cosiddetti Youngling, bambini sensibili alla Forza che venivano strappati alle loro famiglie in tenera età per cominciare l'addestramento.

Gli iniziati Jedi che non venivano presi come padawan entro l'eta di 14 anni entravano nei Corpi di Servizio Jedi, che avevano 4 specializzazioni: agricoltura, medicina, educazione ed esplorazione.

Luoghi[]

Quando i Jedi abbandonarono Tython, agli albori della Repubblica Galattica, si trasferirono sul pianeta Ossus, fondando scuole e accademie. L'ordine prosperò e arrivò a costruire su questo mondo dell'Orlo Esterno, nel 5.000 BBY circa, la Grande Biblioteca Jedi, dove venne raccolta e catalogata un'enorme quantità di informazioni.

Durante la Grande Guerra Sith, Ossus venne distrutto e l'ordine fu costretto a trasferirsi su Coruscant e Dantooine, che divennero i centri più importanti della galassia.

Al termine dell'oscuro periodo delle Nuove Guerre Sith, l'ordine centralizzò gran parte di tutte le sue attività nella capitale galattica, per evitare nella maniera più assoluta la ricomparsa dei sith; le accademie satelliti furono pochissime e di ridotte dimensioni.

Di seguito sono elencate le principali strutture funzionanti dell'Ordine, prima e dopo la Campagna di Ruusan:

Pre-Ruusan[]

  • Praxeum di Teya
  • Grande Biblioteca Jedi
  • Accademia di Alpheridies
  • Accademia segreta di Telos IV
  • Praxeum di Arca Jeth
  • Praxeum di H’ratth
  • Tempio di Alaris Prime

Post-Ruusan[]

  • Tempio di Coruscant
  • Accademia di Kamparas
  • Accademia di Almas
  • Accademia di Bogden
  • Chu’unthor (nave-accademia)
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