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L'Ordine Sith era un'antica organizzazione monastica per il mantenimento della pace tenuta insieme dalla fede e dal rispetto della Forza, in particolare al Lato Oscuro di essa.

Fondazione[]

Il Primo Grande Scisma[]

Nel 24.500 BBY un Jedi di nome Xendor riscoprì il potere del Lato Oscuro e riuscì a radunare intorno a se numerosi seguaci che successivamente abbandonarono l'ordine. I Jedi oscuri fondarono quindi le Legioni di Lettow e mossero guerra contro i loro ex-compagni. Il conflitto fu lungo ma alla fine l'Ordine riuscì a trionfare e ad eliminare tutti i dissidenti persino lo stesso Xendor.

Il Secondo Grande Scisma[]

Nel 7.000 BBY, si verificò una nuova spaccatura all'interno dell'ordine: un nuovo gruppo di jedi aveva riscoperto il lato oscuro della Forza e ne era rimasto corrotto. I jedi oscuri minacciarono la pace e la sicurezza della Repubblica per tutto il secolo successivo, nel periodo detto Oscurità centenaria, finchè finalmente nel 6.900 BBY essi vennero definitivamente sconfitti nella Battaglia di Corbos. I jedi oscuri superstiti fuggirono su Ziost e fondarono l'Impero Sith

La Grande Guerra Iperspaziale[]

Nel 5.000 BBY, la Repubblica affrontò in un grande conflitto il potente Impero Sith, guidato da Naga Sadow; la guerra coinvolse anche numerosi mondi del nucleo come Coruscant e Koros Major. Le forze repubblicane riuscirono a trionfare, grazie all'aiuto determinante di Jori Daragon e alle cospirazioni dei sith che ambivano a salire al trono dell'impero; con l'annientamento del suo esercito, Sadow fu costretto a nascondersi su Yavin IV mentre un misterioso signore dei sith conduceva i sopravvissuti nelle Regioni Ignote. Il maestro jedi Odan-Urr, uno degli eroi della guerra, fondava nel frattempo su Ossus la grande biblioteca jedi in cui venne accumulata un'immensa quantità di sapere proveniente da ogni angolo della galassia.

Il Terzo Grande Scisma[]

Nel 4.250 BBY un nuovo gruppo di jedi venne sedotto dal lato oscuro: essi scatenarono la loro furia su Coruscant, ma in breve tempo, incalzati dai Jedi, furono costretti a ritirarsi nel sistema Vultar. Qui scoprirono che i pianeti del sistema erano artificiali e sostenuti da un'antica tecnologia: avidi di potere cercarono di sfruttarla ma l'impresa finì con l'annientarli. Il sistema Vultar venne annichilito durante gli esperimenti dei Jedi Oscuri.

Le Vecchie Guerre Sith[]

Nel 4.015 BBY, con la Grande Rivoluzione Droide, ha inizio il periodo delle Vecchie Guerre Sith, 64 anni di guerra quasi ininterrotti che devastarono la Repubblica Galattica e portarono al quasi annientamento totale dell'Ordine Jedi. Nel 4.000 BBY scoppiò la Grande Guerra Sith in cui i Jedi Exar Kun e Ulic Qel-Droma vennero convertiti al lato oscuro e scatenarono una vasta offensiva contro la repubblica; nel corso del conflitto molti cavalieri persero la vita o furono forzatamente convertiti al male e anche il mondo-roccaforte di Ossus, sede di molti santuari jedi venne completamente distrutto. Molte reliquie del passato vennero perdute e per evitare il ripetersi di una simile tragedia l'ordine ingrandì alcune enclave periferiche come quelle di Dantooine, Almas e Coruscant.

Nel 3.976 BBY cominciarono le Guerre Mandaloriane; per un decennio gli invasori attaccarono e devastarono mondi e pianeti al di fuori dei confini repubblicani, ma nel 3.966 BBY scatenarono la loro prima offensiva contro i pianeti più periferici del governo galattico. Tre anni dopo erano arrivati a minacciare Alderaan e fu in quel momento di grande sconforto che l'ordine jedi, fino a quel momento tenutosi in disparte intervenì. In realtà a schierarsi con la Repubblica, fu solo una fazione di Jedi, guidati da Revan e Malak che non poteva più rimanere impassibile alle atrocità perpetuate dai mandaloriani: l'alto consiglio dell'ordine rimaneva neutrale, in quanto era convinto che una forza misteriosa stesse manovrando gli invasori per scopi altrettanto oscuri. L'intervento dei Revanchist permise alle forze repubblicane non solo di arrestare l'offensiva nemica, ma anche di contrattaccare, fino a sconfiggere definitivamente i mandaloriani nella Battaglia di Malachor V.

Durante la guerra, Revan e Malak erano rimasti affascinati dal Lato Oscuro della Forza e decisero di trasmettere gli insegnamenti malevoli anche ai loro uomini: quasi tutti coloro che servirono sotto i due condottieri, giurarono loro eterna fedeltà, ripudiando la lealtà che dovevano alla Repubblica e ai Jedi. Con il pretesto di stanare e distruggere i mandaloriani, si diressero verso le Regioni Ignote; qui incontrarono l'Imperatore Sith, che quasi mille anni prima aveva salvato i resti dell'impero sith dalla distruzione, ed egli completò la loro caduta nel lato oscuro assegnandogli anche una missione: i due Sith avrebbero dovuto ritrovare l'antica Star Forge servendosi di alcune mappe stellari sparse nella galassia. Ma una volta trovata l'antica stazione spaziale, i due decisero di sfruttarla per i propri scopi e una volta che si fregiarono del titolo di Signore Oscuro dei Sith, mossero guerra verso la Repubblica, ancora debole dopo le guerre mandaloriane. Il conflitto, chiamato Guerra Civile Jedi durò tre anni e terminò con la distruzione della stazione spaziale Rakata, la disfatta di Malak e la redenzione di Revan; la Repubblica non poteva però gioire per la vittoria: la sua fragilità era enorme, la sua autorità nell'Orlo Esterno praticamente sparita, e l'Ordine Jedi , suo fedele alleato, era in rovina, con centinaia e centinaia di cavalieri morti, altrettanti corrotti al lato oscuro e l'enclave di Dantooine rasa al suolo. L'impero sith era invece nonostante la catastrofica sconfitta in condizioni decisamente migliori, ma non riuscì mai a concretizzare questo vantaggio, in quanto i signori dei sith passarono i successivi 6 anni (3.956 BBY-3.950 BBY) a farsi la guerra l'un l'altro in un inutile guerra civile che distrusse le loo forze e permise alla Repubblica non solo di riprendersi, ma anche di riguadagnare terreno. In questo caos prese piede un conflitto parallelo, avviato dal Triumvirato Sith, che aveva l'obiettivo di sterminare i Jedi. La Prima Purga Jedi non riuscì a completare i suoi propositi, a causa dell'intervento dell'Esule Jedi che sconfisse i tre signori dei sith e ne distrusse la loro roccaforte.

Tre secoli dopo, l'impero sith emerse dalla Regioni Ignote e attaccò la Repubblica scatenando la Grande Guerra Galattica. Per 28 anni i due eserciti si affrontarono, finché i sith non riuscirono a trionfare grazie al terribile Sacco di Coruscant che obbligò il governo galattico a firmare un umiliante trattato che la metteva in ginocchio. I Jedi vennero accusati della disfatta, nonostante fossero stati in prima linea per difendere i mondi della Repubblica e furono costretti ad andare in esilio su Tython per riorganizzarsi e addestrare una nuova generazione di cavalieri.

Le Nuove Guerre Sith[]

L'Impero alla fine venne sconfitto, e la galassia visse un'era di pace lunga quasi due millenni. Nel 2.000 BBY, un maestro jedi di nome Phanius lasciò l'ordine in modo consenziente e pacifico per andare a studiare in gran segreto gli insegnamenti proibiti sul Lato Oscuro; egli si proclamò nuovo Signore Oscuro dei Sith, con il nome di Darth Ruin e adescò numerosi seguaci proprio tra le fila dei Jedi, scatenando il Quarto Grande Scisma.

I Sith divennero sempre più numerosi, conquistando centinaia di mondi e sfidando il potere della Repubblica. Per secoli guerreggiarono con il governo galattico, finché, nel 1.466 BBY non ottennero una vittoria così decisiva che costrinse i Jedi e i loro alleati a rintanarsi nel Nucleo della galassia. L'offensiva finale però non arrivò mai. I Sith, all'apice del loro potere cominciarono a disputarsi il titolo di imperatore e avviarono una lunga catena di faide che li logorò a tal punto da far crollare l'impero stesso.

Nel 1.010 BBY Lord Hoth, un generale jedi, avviava la reconquista della galassia e incalzò i sith mondo dopo mondo, finché riuscì a farli ritirare su Ruusan dove li affrontò in una campagna lunga due anni; la fratellanza di Kaan venne sconfitta ma anche i Jedi subirono gravi perdite a causa della Bomba di Pensiero lanciata dal signore dei sith, che sterminò tutte le forme di vita sul pianeta.

Il ritorno dei Sith[]

"Alla fine ci riveleremo ai Jedi. Finalmente avremo la nostra vendetta!"
Darth Maul

Nel 32 BBY, quasi mille anni dopo la Settima Battaglia di Ruusan, i Sith tornarono alla ribalta, e provocarono la Crisi di Naboo innescando un duro braccio di ferro tra la Repubblica e la Federazione dei Mercanti. Non riuscendo a trovare una soluzione rapida al conflitto, il Cancelliere Valorum chiese al Consiglio di inviare due jedi ad intraprendere dei negoziati; le trattative però non partirono mai, in quanto il signore dei sith Darth Sidious convinse i dirigenti federali a sbarazzarsi dei due cavalieri. Essi dovettero fuggire sulla superficie ma raggiunta la capitale del pianeta, Theed inflissero una pesante sconfitta alla Federazione, portando in salvo la Regina Amidala su Coruscant. Quando la sovrana si rese conto che il Senato era impotente di fronte alle angherie della Federazione, propose un voto di sfiducia contro Valorum, sperando nell'elezione di un Cancelliere più forte e risolutivo; quindi ella, scortata dai Jedi, rientrò a Naboo e riuscì con l'aiuto dei Gungan a mettere in scacco il Vicere Nute Gunray, ponendo fine alla crisi. Negli scontri, i Jedi avevano affrontato un signore dei sith chiamato Darth Maul che era riuscito ad uccidere il maestro Qui-Gon Jinn. L'eliminazione dei Sith pose l'ordine di fronte ad un grando dilemma: era stato ucciso il maestro o l'apprendista sith?

Le Guerre dei Cloni[]

Nei 10 anni successivi la Crisi di Naboo, un ex-maestro Jedi di nome, Dooku, Conte di Serenno, viaggiò per la galassia per dar vita ad un movimento politico che radunasse sotto la sua bandiera tutti i popoli scontenti dell'inefficienza della Repubblica: nasceva così la Confederazione dei Sistemi Indipendenti. Quello che tutti ignoravano era che Dooku aveva conosciuto Darth Sidious ed era passato al lato oscuro della Forza. Nel 22 BBY, Anakin Skywalker, Padmé Amidala e Obi-Wan Kenobi scoprirono che su Geonosis i separatisti stavano allestendo in gran segreto una grande armata di droidi con cui attaccare Coruscant e costringere il governo galattico ad accettare la secessione. I piani di Dooku vennero fermati prima dal maestro Mace Windu e successivamente da Yoda in persona che attaccò il pianeta con un esercito di cloni: la fuga dei leader separatisti rese vana la vittoria.

Le Guerre dei Cloni degenerarono in una delle più grandi guerre della storia galattica. I membri dell'Ordine Jedi ebbero un ruolo decisivo nella guerra, in qualità di generali dell'enorme esercito della Repubblica. Per combattere le grandi capacità dei Jedi, Dooku arruolò al suo seguito diversi Jedi Oscuri, come Sora Bulq e Asajj Ventress, e pericolosi cacciatori di taglie come il millenario Durge. Quattro mesi dopo Geonosis, l'Ordine Jedi si trovò di fronte ad una delle più grandi minacce che il conflitto aveva in serbo per loro: su Hypori fece la sua comparsa il terribile generale Grievous. La guerra proseguì in modo cruente per oltre tre anni, finchè messi alle strette dalle forze repubblicane, i Separatisti furono costretti a ritirarsi nelle loro roccaforti nell’Orlo Esterno. Nel 19 BBY con la maggior parte dell'esercito della Repubblica impegnato in combattimento, la flotta confederata, guidata da Dooku e Grievous, lanciò un attacco a sorpresa contro Coruscant con l’intento di rapire il Cancelliere e di decapitare la catena di comando avversaria; la battaglia si concluse come una catastrofica disfatta per i separatisti: non solo avevano avuto perdite materiali enormi, ma lo stesso Dooku venne ucciso per mano di Anakin Skywalker e il Cancelliere Palpatine fece ritorno sull'ecumenopoli sano e salvo.

La Grande Purga Jedi[]

Nel tentativo di porre rapidamente fine al conflitto, i Jedi scoprirono che il Signore Oscuro dei Sith non era altri che lo stesso Cancelliere Palpatine: temendo per la sorte dell'ordine, Mace Windu organizzò una task-force di maestri jedi con cui arrestare il politico. Solo l'intervento di Skywalker, sedotto dal potere del Lato Oscuro, e divenuto Darth Fener, impedì la sconfitta definitiva dei Sith: una volta eliminato Windu, guidò personalmente la Legione 501 contro il Tempio Jedi di Coruscant, massacrando tutti i suoi ex-compagni. Contemporaneamente Darth Sidious emanava l'Ordine 66 con cui si sarebbe assicurato la morte di tutti i Jedi sparsi nella galassia, a capo delle armate di cloni. Più tardi, durante una sessione straordinaria del Senato Galattico della Repubblica, Palpatine avrebbe giustificato un simile eccidio presentando false prove di un presunto complotto dei Jedi, atto solo ad effettuare un brutale colpo di stato con cui prendere il controllo della galassia; quindi, il signore dei sith arrivò al culmine del suo decennale piano e annunciò la riorganizzazione della Repubblica e la nascita del primo Impero Galattico.

Pochi rimpiansero i Jedi. Per i mondi filo-separatisti erano i diretti responsabili della loro disfatta, avendo guidato tutti gli eserciti dei cloni; per i mondi filo-repubblicani erano solo dei golpisti che li avevano sottoposti alle inutili tribolazioni della guerra, in nome dei loro loschi piani.

Non tutti i Jedi però vennero annientati dall'Ordine 66: circa un centinaio di cavalieri riuscì a sopravvivere e tra di essi vi erano il maestro Yoda e il maestro Obi-Wan Kenobi che tentarono un'azione disperata per salvare l'ordine e la galassia: il primo affrontò Sidious, mentre il secondo duellò contro Darth Fener. Anakin a causa della sua arroganza perse lo scontro, e le gravi lesioni che riportò gli fecero perdere gran parte del suo potere; Palpatine riuscì invece a farla franca, costringendo il suo avversario alla fuga.

Nei successivi 19 anni, Fener e molti altri agenti dell'Imperatore si dedicarono alla caccia dei sopravvissuti dell'antico ordine. Per uno strano gioco del destino fu proprio Luke Skywalker, figlio di Anakin e addestrato alle vie della Forza da Obi-Wan e Yoda, a sconfiggere suo padre e Palpatine. Con la loro eliminazione, l'Impero Galattico subì un colpo durissimo e lui potè dedicarsi alla fondazione del Nuovo Ordine Jedi.

L'Impero era finito disgregandosi un'ultima volta.

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