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Sullust era un pianeta situato nel sistema Sullust nei territori dell'Orlo Esterno. Era la casa della specie dei Sullustiani.
Caratteristiche[]
Sullust era un arido mondo lavico, composto prevalentemente da ossidiana. La fauna nativa, come gli angeli di cenere, cacciava di giorno, per poi fare ritorno al nido di notte, mentre i rockrender si aggiravano per il sottosuolo. A causa dell'atmosfera altamente tossica, i Sullustiani vivevano in città sotterranee altamente avanzate, che venivano ricordate per la loro bellezza. Utilizzavano ascensori e navicelle per raggiungere le fabbriche sulla superficie del pianeta, alternando turni diurni e notturni. La SoroSuub Corporation aveva assunto circa metà della popolazione di Sullust.
Storia[]
Durante la Repubblica[]
La battaglia di Sullust durante le Guerre dei Cloni
Nei suoi primi giorni, Sullust era un orgoglioso e influente membro della Repubblica Galattica, e fu la Sullust Sector Spacefarers Academy che ospitò Wilhuff Tarkin durante i suoi studi. Negli anni che seguirono l'invasione di Naboo, il Conte Dooku sparse agitazioni politiche in mondi come Kashyyyk, Onderon e Sullust. Come conseguenza, Sullust si separò dalla Repubblica. Durante le Guerre dei Cloni, ospitò una battaglia tra la Repubblica e la Confederazione dei Sistemi Indipendenti.
Riorganizzazione Imperiale[]
Il pianeta finì sotto la giurisdizione dell'Impero Galattico, e fu ridotto a un vassallo e a una risorsa di carburante per l'Esercito Imperiale, diventando un importante centro minerario e manifatturiero dell'Impero. Nel 18 BBY, l'Impero aveva già stabilito la sua presenza su Sullust. Per anni, Sullust rimase relativamente pacifico, dato che i lavoratori avevano accettato la stabilità offerta dal regime Imperiale. Ad ogni modo, il Cobalt Laborers' Reformation Front cominciò a dare segni d'insofferenza, mandando lettere al governatore imperiale, chiedendo condizioni migliori sul lavoro e di incrementare l'autonomia locale. Come risposta, l'Impero trattenne l'80% degli individui dell'organizzazione e coloro che riteneva più radicali.
Durante la prima ribellione contro l'Impero Galattico, l'Alleanza per la Restaurazione della Repubblica inserì Sullust nella lista dei pianeti salvi. Sullust fu incluso in una mappa della galassia, in cui era presente una legenda che elencava i vari pianeti salvi per la Ribellione, i centri per gli starfighter, i settori delle operazioni dei Ribelli e i quartieri generali delle regioni, e i pianeti ombra con grandi spazi per nascondersi. La mappa venne inclusa in The Rebel Files.
Occupazione Imperiale[]
Poco dopo la distruzione di Alderaan, un enclave di rifugiati di Alderaan si nascosero su Sullust, sperando di fuggire alle rappresaglie dell'Impero contro la rimanente popolazione di Alderaan.
TIE fighters in volo su Sullust
Dopo la battaglia di Hoth nel 3 ABY, l'Ufficio della Sicurezza Imperiale cominciò a sospettare che il Cobalt Laborers' Reformation Front ospitasse individui filo-ribelli e che nascondesse materiali per una possibile rappresaglia. Il gruppo sostenne di non aver alcun legame con la resistenza di Sullust, ma questo non bastò a fermare il blocco sulla città di Pinyumb in seguito all'esplosione di una bomba, posizionata in una fabbrica manifatturiera.
Settimane dopo, l'Alleanza Ribelle mise in atto l'operazione Ringbreaker, che forzò le riassegnazioni Imperiali dal pianeta Kuat, attaccando mondi come Obumubo, Naator, Xagobah. In questo modo permisero alla Ribellione di assaltare il suo ultimo obiettivo. La Sessantunesima Fanteria Mobile dell'Alleanza uscì dall'iperspazio, a meno di mezzo milione di chilometri dal pianeta, per schierare rapidamente le navi per l'assalto contro l'impianto minerario di Inyusu Tor. L'attacco inizialmente non andò a buon fine, poiché il giorno seguente, lo Squadrone Vixus tese un'imboscata ai trasporti delle truppe, facendo fermare l'avanzata dei ribelli sul pianeta. I successivi tre giorni si risolsero nel sanguinoso assedio di Inyusu Tor, iniziato in favore dell'Impero, essendo che l'Imperial-Class Star Destroyer Herald arrivò nel sistema e l'Esercito Imperiale sfruttò il soprannumero per circondare i ribelli tra i territori montuosi della fabbrica. Dopo aver ricevuto aiuti dalla resistenza locale, i ribelli riuscirono a convincere il Cobalt Front a insorgere a Pinyumb, e gli Imperiali vennero sopraffatti, mentre in tutto il pianeta, altre rivolte scacciavano il dominio imperiale.
Nei giorni seguenti si insediò a Pinyumb un governo provvisorio, mentre le ingenti perdite del Sessantunesimo annullarono in definitiva l'operazione Ringbreaker, permettendo alla compagni di comportarsi come forze di polizia per la popolazione di Sullust. Successive trasmissioni pirata e i segnali Imperiali intercettati indicavano ulteriori insurrezioni in tutto il pianeta, ritardando l'inevitabile contrattacco imperiale.
Raggruppamento su Sullust[]
Nel 4 ABY, l'Alleanza Ribelle utilizzò il pianeta come area di sosta per la sua flotta, prima della battaglia di Endor.
La Nuova Repubblica[]
Dal 28 ABY, Sullust fu rappresentato in Senato dal Senatore populista Anib Ney.
Dietro le quinte[]
Sullust apparì per la prima volta nel gioco per Nintendo 64, Star Wars: Rogue Squadron, ma la sua prima comparsa canonica fu in Star Wars: The Clone Wars. La superficie del pianeta fu raffigurata in Princess Leia, Part III. La rappresentazione della superficie in Star Wars Battlefront si basò sull'ambiente islandese. Nel libro dei riferimenti del 2018, Star Wars: The Rebel Files, Sullust viene scritto in modo errato: Sollust, a pagina 146
Comparse[]
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Comparse non canoniche[]
- Star Wars: Galaxy of Heroes
- LEGO Star Wars: The Freemaker Adventures – "Return of the Kyber Saber"
- LEGO Star Wars: The Freemaker Adventures – "Return of the Return of the Jedi"
Fonti[]
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